278Section III.D. C. Gini.
I dati per Cagliari, sono, per estensione e compiutezza, molto meno impor-
tanti di quelli per Roma. Essi furono ricavati dallo spoglio dei registri
delle nascite eseguito dagli impiegati del Movimento dello Stato Civile, sotto
la direzione del Cav. Medda Sechi, segretario dello Stato Civile.
Nei registri delle nascite della Cittá di Cagliari, accanto alia data di
nascita, viene indicata la data della morte della persona, sia che il decesso
sia avvenuto in cittá, sia che sia avvenuto altrove. Molte volte pero questa
indicazione dovette vendr tralasciata. II numero dei morti alie varié etá,
risultato dallo spoglio, é infatti incompatibile con quello portato dalle statis-
tiche delle morti. Tuttavia, poiché le lacune sono certamente indipendenti
dal mese di nascita, pare non privo di interesse esporre i risultati ottenuti.
Furono considerati i nati degli anni 1902-191, morti prima del 7 Marzo
1912. I morti furono classificati per etá in S categorie, secondo che il
decesso é avvenuto : entro* i1! 6 del terzo mese1 dopo quello di nascita, nelPanno
seguente a questo termine, nel 2.0, 3.0, 4.0, 5.0, 6.0, 7.0, anno dopo.
Per esempio, i nati nel Dicembre, 1902, premorti al 7 Marzo, 1912, furono
classificati secondo che erano morti entro il 6 Marzo 1903, dal 7 Marzo
1903 al 6 Marzo 1904, dal 7 Marzo 1904 al 6 Marzo 1905, da\l 7 Marzo
1905 al 6 Marzo 1906, .... dal 7 Marzo 1911 al 6 Marzo 1912
Si intende che, piü l’anno di nascita é recente e minore é il numero delle
categorie di etá per cui si possono avere dati; le nascite del 1902 potranno
fornire dati per tutte le 8 categorie di etá, quelle del 1911 per una categoría
soltanto. La Tavola XX. contiene le medie annuali dei nati (1905-1911) e dei
morti, per le varié categorie di etá, secondo la stagione di nascita; e la
Tavola XXI. le medie giornaliere dei nati e dei morti per le varié cate
gorie di etá, secondo la stagione di nascita, fatta=ioo la media giornaliera
relativa a tutto Tanno. In questa tavola, parve opportuno, data la ristret-
tezza dei dati, riunire in una sola le ultime 5 categorie di etá.
Dalla Tavola XXI., si vede come, fra i nati in invernó, il numero dei
morti entro il 6 del 3.0 mese dopo (linea 2) sia piü che proporzionale al
numero dei nati (linea 1); negli anni successivi (linea 3—5), invece, il numero
dei morti e ora páü ora meno che proporzionale al numeri dei nati; ma, nel
complesso (linea 6), risulta meno che proporzionale.
II contrario avviene per i nati in primavera. Per i nati in estáte, il
numero dei morti risulta meno che proporzionale al numero dei nati, e,
per i nati in autunno, presso che proporzionale in tutti i periodi.
Se si considerano globalmente le morti dei quattro periodi (linea 7), il
loro numero risulta proporzionale al numero delle nascite, per i nati in
autunno, piü che proporzionale per i nati in invernó e meno che proporzionale
per i nati in primavera e in estáte.
In complesso, per i nati di tutte le stagioni, pare che vi sia una compen-
sazione tra la mortalitá dei primi 3 mesi di vita e la mortalitá dei 7 anni