12Section I.G. Sergi.
Piü strana é Pipotes i di altri che possano ammettere una trasformazione
per un isolamento momentáneo su montagne o altrove e anche in tempo
breve, come sarebbe il periodo storico.
Queste e altre ipotesi analoghe derivano dal fatto di non sapere o di non
concepire la penetrazione di elementi demografici nuovi in una popolazione,
o la migrazione in piccola o grande scala in una regione abitata, e quindi la
lenta o rapida sostituzione di un nuovo tipo étnico.
Davanti a tutte queste teorie ipotetiche, invece, esistono fatti bene e
chiaramente stabiliti contro cui nulla vale, perché un fatto é valevole piü di
molte teorie, cioé la persistenza delle forme del cranio umano attraverso i
tempi e in ogni regione, ed oltre a questo un altro fatto veramente importante,
cui nessuno quasi ha badato, voglio dire che brachimorfia e dolicomorfia del
cranio sono primitive. In Europa, dove le scoperte di paleontología umana
sono relativamente numeróse, e le epoche attribuite ai documenti scoperti
sono approssimativamente esatte nel calcolo cronologico della geologia, le
due forme sono quasi contemporanee. Si rileva che il tipo de Neander ha i
suoi dolico e i suoi brachimorfi nelle numeróse ossa di Krapina, e che il
ramo fossile che porta i caratteri deH’uomo recente ha i suoi crani dolico e
brachicefali. Queste due forme sono probabilmente due rami di un tronco
e null’altro si puo sostenere, cioé 1’origine comune e non la trasformazione di
una forma nell’altra.
Di queste forme fossili, la neandertaloide é estinta in tutte e due i rami
secondari, mentre l’altra non ha lasciato disoendenti nel ramo brachimorfo,
come in altro luogo ho dimostrato; soltanto il ramo dolicomorfo ha
persistito dividendosi in forme varie, quelle forme, cioé, che noi abbiamo
trovato dai periodi quatemari ai neolitici. I crani di Ipswich, di Galley
Hill, di Clichy, di Tilbury, di Combe Capelle, di Cromagnon, di Mentone,
di Predmost, dei Balzi Rossi, di Laugerie Basse, di Solutré, di Sorde, hanno
tutti molti caratteri moderni con le identiche variazioni che si trovano giá
nei crani neolitici e nei loro disoendenti.*
Se lo scheletro di Castenedolo é veramente del pliocene inferiore, come
ora nuovamente sostengo, il cranio suo non si distingue da uno recente, né
pure il resto dello scheletro. II Prof. Keith nello scheletro di Ipswich
trova che alcuni caratteri non differiscono da quelli di un inglese recente.
Ciascun vede quanta resistenza ha presentato questo tipo umano fin dal
terziario, e basterebbe questo fatto a dichiarare fantastiche tutte le teorie
moderne e tutte le strane ipotesi emesse intorno alia variabilitá del cranio
umano, quando questo ha giá assunto una determinata forma; e non importa,
se la ipotesi dell’evoluzione, come fino ad ora é stata concepita, ne soffra,
perché i fatti valgono piü delle teorie, le quali, per avere valore, devono aver
fondamento in quelli e non su speculazioni senza base.
* Confronta per la dimostrazione nostra opera : Europa. V. Bíblico grafía.