36Section I.V. G. Ruggeri.
la déficienza del sistema pilifero, addotta dal Morselli come carattere pro
gressive e recente, è forse una mutazione piú antica delPaltra verificatasi
per un arresto di sviluppo, come il eolio spenacchiato di certe galline,
delle quali parla il Cuénot.
E’ meraviglioso come il De Quatrefages, con vero intuito di naturalista,
abbia visto tutto ció prima della riesumazione delle scoperte del Mendel,
che certamente egli ignorava come i suoi contemporanei. E acciocchè il
mérito non venga adesso attribuito ad altri antropologi (il che puó anche
avvenire per ignoranza o servilismo, se non è già avvenuto), voglio riferire
per esteso ció ch’egli scriveva quasi un quarto di secolo fa.
“ L’union d’individus de races différentes entraîne entre leurs deux
“ natures une lutte dont le théâtre est le champ où s’organise le nouvel
“ être. Or, cette lutte n’a pa lieu en bloc, pour ainsi dire, comme
“on a généralement admis. Chacun des caractères des deux parents
“ combat pour son propre compte contre le caractère correspondant
“ (il suo antagonista, come adesso si dice). Lorsque l’énergie héré-
“ ditaire est égale de part et d’autre il s’ensuit nécessairement une
“ sorte de transaction, dont la conséquence est la fusion des caractères
“ maternel et paternel en un caractère intermédiaire. Si les énergies
“ sont très inégales, le métis hérite d’un caractère emprunté de toutes
“pièces à l’un de ses parents; mais celui-ci, vainqueur sur un point,
“ peut être vaincu sur un autre. De là, résulte chez le métis la
“ juxtaposition de caractères pris à chacun des types dont il est le
“fils(i).”
Dà anche la figura di una creóla con la capigliatura di Negra, la
fisonomia di Bianca e il colore cutáneo intermedio. Molto più raro è il
caso che uno dei due tipi sia riprodotto in tutti i suoi caratteri. “ Nelle
generazioni successive l’eredità alternante e 1’atavismo entrano in campo.”
Il De Quatrefages parla anche delle juxtaposizioni da lui osservate nei
caratteri scheletrici.
Giustamente egli pensava che tutto ció era favorevole al monogenismo;
e infatti noi vediamo che quasi tutti coloro che si sono occupati delle
cosidette leggi mendeliane hanno parlato di varietà di una medesima specie,
cominciando dallo stesso Mendel che incroció 22 varietà o sottospecie di
Pisum sativum, al Lang che incroció due varietà di Hélix ortensis, al
Correns che incroció VUrtica pilulifera e VTJrtica dodartii che sono due
varietà, nonostante il nome linneano, com’è affermato da naturalisé, e cosi
molti altri; poichè nè le galline del Davenport, nè i conigli dello Hurst,
(i) A. De Quatrefages, Introduction à l'étude des races humaines. Paris, 1889,
p. 182 e segg. Vedi anche p. 418. Questa “ separazione dei caratteri ” dei genitori
era stata già notata dal Buffon nei suoi esperimenti di ibridismo.